Greenpeace contro gli allevamenti intensivi

 In Italia, soltanto in Lombardia, ci sono 4.3 milioni di maiali e 1,5 milioni di bovini stipati nei capannoni degli allevamenti intensivi

Non sono numeri di fantascienza, è la fotografia del modello di produzione intensiva del nostro cibo, un sistema che alimenta sofferenza animale e deforestazione, e che devasta gli equilibri della natura.

 

Nei prossimi giorni, proprio su questo tema, è in corso un voto cruciale. L'Europa infatti sta aggiornando la direttiva sulle emissioni industriali per ridurre l’inquinamento atmosferico, compreso quello causato dagli allevamenti intensivi. Ma c’è chi è contro questo fondamentale cambiamento!

 

Alcune forze politiche e le organizzazioni legate alle lobby zootecniche cercano infatti di far respingere questa direttiva, che punta a ottenere benefici per l'ambiente e per la salute umana! 

Se questo provvedimento fallisse, sarebbe un vero e proprio passo indietro che potrebbe anche facilitare l'apertura di nuovi maxi-allevamenti, rendendo più semplice l'ottenimento di permessi.

Per proteggere gli interessi di pochi maxi-allevamenti intensivi europei si mette a rischio la salute delle persone e dei territori, con conseguenze negative anche per le piccole aziende!

 

La cruda verità è che finché si finanziano gli allevamenti intensivi con fondi pubblici, queste fabbriche di carne continueranno a crescere, espandersi e generare sempre più sofferenza animale, deforestazione, inquinamento e rischi ambientali e sanitari


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